Enoteca David Wine

Dal Martedì al Sabato
Orari: 9-13 / 15.30-19.30

I migliori vini in bottiglia di Padova e provincia

Vini in bottiglia

Proponiamo soprattutto vini di piccole realtà vitinicole e di uve autoctone italiane con particolare attenzione anche ai vini biologici, biodinamici e naturali senza solfiti aggiunti.

Vediamo insieme innanzitutto il significato di queste tipologie di vino e perché il cliente dovrebbe sceglierli.

Vino Biologico

Perché scegliere uve biologiche al 100%

Si definisce biologico un vino prodotto con sole uve 100% biologiche, cioè coltivate senza l’impiego di agenti chimici.

Per le lavorazioni in cantina viene impiegato un limitatissimo uso di solfiti e prodotti esclusivamente dotati di certificazione biologica. Un vino bio viene riconosciuto dal consumatore tramite un’etichetta con il logo comunitario: rappresenta il marchio di garanzia che il vino è stato prodotto con il processo atto a renderlo biologico.

I consumatori decidono di acquistare vini biologici perché si tratta di prodotti totalmente naturali e genuini, realizzati senza l’ausilio di agenti chimici, in nessuna fase della filiera produttiva, dalla fase di coltivazione fino all’ultimazione delle lavorazioni in cantina.

Le viti sono coltivate nel proprio habitat naturale, circondate dalle erbe spontanee le quali permettono perciò alle piante di produrre frutti molto equilibrati e che esprimono tutte le caratteristiche e particolarità tipici del luogo di produzione.

Le caratteristiche dei vini biologici sono quindi:

  • sono privi di qualsiasi prodotto chimico al loro interno;
  • sono prodotti nel massimo rispetto per l’ambiente e per il territorio di produzione;
  • l’ecosistema e quindi anche la salute del produttore e del consumatore vengono salvaguardati.

Il vino è la poesia della terra.
Mario Soldati (1906 – 1999)

Vino vegano

Perché scegliere un vino vegetariano

Un vino ovviamente è di origine vegetale, quindi è vegetariano. Si definisce anche vegano quando viene prodotto senza l’uso di derivati di origine animale. Durante la produzione della maggioranza dei vini vengono usati dei coadiuvanti e degli additivi di origine animale soprattutto nella fase di chiarificazione che serve per eliminare le impurità e i residui nel vino. Questi coadiuvanti e additivi sono: albumina d’uovo, caseina, colla d’ossa, colla di pesce e gelatina.
Queste sostanze, una volta esaurita la loro funzione, vengono eliminate dal prodotto finale, ma possono rimanere dei residui. Un vino vegano quindi deve essere prodotto e non contenere, neanche in forma residuale, additivi o coadiuvanti di origine animale. Per garantire un vino vegan, sulla bottiglia  viene riportato uno dei seguenti marchi:

La scelta vegan è quindi una scelta etica relativa alle credenze del consumatore, il quale deve sempre tenere conto quando decide di acquistare un vino.

Il vino è il canto della terra verso il cielo

Luigi Veronelli

Vino Biodinamico

Vino Biodinamico: cos’è, significato e differenza

 Il vino biodinamico è prodotto da uve di agricoltura biodinamica. Tale produzione si sta espandendo molto in Italia e rappresenta un sinonimo di grande qualità.

vino biodinamico bottiglieL’ agricoltura biodinamica si caratterizza per l’uso di  preparati biodinamici che sono dei particolari composti, creati con materie naturali che favoriscono una corretta crescita delle piante, mantenendone allo stesso tempo le loro caratteristiche.

Un esempio di preparato biodinamico è rappresentato dai composti utilizzati per la coltivazione del terreno, i quali innescano i processi di formazione dell’humus, favorendo anche le azioni del calore e della luce.

La filosofia di base dell’agricoltura biodinamica sono rappresentati dalla convinzione che sia possibile favorire i processi biologici di crescita di una pianta, osservando attentamente le influenze degli astri su terreno e piante stesse le quali esprimono così al meglio le proprie proprietà.

Al contrario un’agricoltura industriale si basa sullo sfruttamento massimo della pianta, mediante l’uso di pesticidi, antibiotici e antiparassitari. Ossia si preferisce combattere attivamente le malattie che potrebbero interessare la pianta, invece di favorire semplicemente la salute delle stesse.

Nell’agricoltura biodinamica  gli alimenti che vengono utilizzati per la pianta sono un sofisticato organico di energia che interagiscono con il nostro corpo favorendo il benessere psicofisico.

Il metodo di agricoltura biodinamica nacque nel corso degli anni ‘20 grazie all’austriaco Rudolf Steiner, fondatore dell’antroposofia, la disciplina medica alternativa nata per studiare le leggi primarie che regolano la nascita e la formazione della vita, dello spirito dell’uomo e della natura.

Vino senza solfiti

Perché scegliere un vino naturale senza solfiti aggiunti?

I solfiti vengono usati spesso in vinificazione, durante l’affinamento e durante l’imbottigliamento perchè possono aiutare a preservare il vino dall’ossidazione e dagli attacchi batterici.

Però hanno molti effetti negativi:

  • interferiscono con i veri profumi e gli autentici sapori del vino;
  • rallentano la maturazione degli aromi;
  • aggrediscono le papille olfattive e gustative lasciando un retrogusto amaro all’assaggio;
  • possono causare reazioni allergiche o di intolleranza.

I vini prodotti senza l’utilizzo di solfiti sono di alta qualità perché:

  • hanno profumi più autentici;
  • sono più piacevoli in bocca;
  • sono più digeribili.

La durata di questi vini va da uno a due anni in base alla varietà quindi si ha tutto il tempo per poterli degustare.

La scelta del tappo

Anche la scelta del tappo incide sulla qualità del vino dopo l’imbottigliamento. Il tappo di sughero non è sempre una buona soluzione perché se è un po’ difettato può far passare l’aria all’interno della bottiglia creando ossidazione e quindi cattivi odori; inoltre ha un enorme impatto sull’ambiente. Per questo sempre più produttori scelgono per i vini fermi il tappo in alluminio il quale garantisce minor passaggio di ossigeno e quindi nessun cattivo odore ed è sempre riciclabile.

Prediligiamo anche quei produttori di vini che fanno parte della categoria FIVI (La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) che  ha lo scopo di rappresentare la figura del viticoltore di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani.

Per far parte della FIVI il vignaiolo deve dimostrare le seguenti condizioni:

  • coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, con il suo nome e la sua etichetta.
  • rinuncia all’acquisto dell’uva o del vino a fini commerciali. Deve comprare uva soltanto per estreme esigenze di vinificazione, o nel caso di viticoltura di montagna per salvaguardare il proprio territorio agricolo.
  • rispetta le norme enologiche, limitando l’uso di additivi inutili e costosi, concentrandosi sulla produzione di uve sane che non hanno bisogno del “ritocco” di cantina.

Diamo spazio anche ai vini di uve PI WI (“pilzwiderstandsfähig” in tedesco) altamente resistenti alle malattie funginee e consentono un’importante riduzione dell’uso dei prodotti fitosanitari. Pertanto, questi vitigni robusti e innovativi sono un’alternativa alla solita protezione delle colture intensive.

Il Vino è sempre e soltanto artigianale

Non esistono vini senza solfiti

Durante la fermentazione i lieviti producono solfiti anche se in dosi molto inferiori a quelle aggiunte dall’enologo. Pertanto anche se quest’ultimo decidesse di non aggiungerne una piccola quantità, nel vino ce ne sarà ugualmente. L’abilità sta nel creare le condizioni ideali (igiene dell’uve e nella cantina, tempi e temperature di vinificazione, selezione di lieviti che producono pochi solfiti ) per formarne la minor quantità possibile.

In etichetta si trova spesso l’indicazione “contiene solfiti”.

La legge obbliga ad inserirla se la quantità complessiva di solfiti presente in bottiglia (aggiunti + spontanei) supera i 10 mg/litri che è una quantità comunque molto bassa.

Le dosi abitualmente aggiunte dagli enologi durante le varie fasi di lavoro sono di solito superiori a 100 mg/litro. È comunque vietata la vendita di vini che ne contengano oltre 250 mg/lt perché oltre questa dose sono notevolmente dannosi alla salute.

Sui vini senza solfiti aggiunti siamo di molto al di sotto dei 10 mg/lt e per questo motivo non serve questa indicazione in etichetta.

Lo stesso lievito produce diverse quantità di solfiti in base alle condizioni in cui è costretto a riprodursi: uve poco sane, temperature di fermentazione sbagliate, una scarsa igiene in cantina sono alcune delle condizioni che aiutano i lieviti a produrre più solfiti.

Spiegato il motivo per cui alcuni produttori sono così attenti alla pulizia e ai tempi di lavorazione delle uve e dei mosti.

Noi, come enoteca ci impegniamo a dare spazio e visibilità a quei vini che, pur essendo presenti da secoli o da millenni nel nostro paese, lontani da ogni logica di omologazione, non sono ancora riconosciuti dal mercato.

Facciamo qualche esempio:

  • Ricerchiamo le varietà d’uva presenti in Italia fino alla fine della Grande Guerra, le quali ricominciano ad essere coltivate, vinificate e commercializzate. Uve uniche, sopravvissute a guerre e filossera grazie ad alcuni piccoli-grandi vignaioli che con impegno e passione hanno combattuto per permettere alle vigne di continuare a regalare dei vini straordinari. Per coloro che ricercano perle uniche che, con la loro ricchezza aromatica e gustativa, permettono di ritrovare radici culturali, antichi profumi e sapori, valorizzando la biodiversità della viticoltura italiana.
  • Diamo spazio e visibilità a piccoli vignaioli italiani che, in zone sconosciute e impervie, spesso in minuscoli fazzoletti di terra strappati alla montagna, alla roccia e al mare, sanno produrre vini unici e preziosi. Dall’estremo Nord al profondo Sud  per noi è un onore e un piacere scoprire vini che nascono dalla sabbia, dai terrazzamenti, nel vento e ad alta quota. Sono vini autentici e preziosi (la produzione a volte è di poche migliaia di bottiglie), in opposizione ai milioni di bottiglie tutte uguali di certi vini che oggi si possono trovare in tutto il mondo.
  • proponiamo anche i vini  delle piccole isole del Mediterraneo sulle quali esistono dei vitigni straordinari e antichissimi che danno dei grandi risultati:vini originali, unici e di una bevibilità straordinaria. Dietro a ognuno di questi vini ci sono storie antiche fatte di fatiche e amore per queste terre. L’isola è un piccolo mondo nel quale i diversi tipi di viti presenti da tempi antichi, hanno sviluppato caratteristiche uniche, adeguandosi ai vari climi e ai diversi tipi di terreno. Nelle isole minori questa selezione è stata ancora più dura con risultati ancora più originali.
  • promoviamo e valorizziamo gli spumanti prodotti con uve tradizionali italiane, la cui coltivazione sia documentata nel tempo.
    Tutte le antiche varietà d’uva italiane, sia a bacca bianca che a bacca rossa, sono cariche d’acidità e ciò permette di ottenere straordinarie bollicine anche in zone calde o non particolarmente elevate.Queste fantastiche bollicine rappresentano perfettamente la varietà, la molteplicità, e l’originalità della viticoltura italiana.                                                                                         
  • valorizziamo anche i vitigni coltivati su terreni vulcanici. L’attività eruttiva dei vulcani italiani ha dato vita a terreni con caratteristiche del tutto peculiari. Infatti le rocce create dalle attività vulcaniche hanno origini e composizioni incredibilmente diverse che portano alla produzione di vini sorprendenti, con profumi e gusti molto differenti anche in base alla zona vulcanica di viticoltura.
  • accogliamo anche quei vini provenienti da uve franche di piede ossia non innestate su vite americana. Nella seconda metà dell’Ottocento la fillossera distrusse la viticoltura del Vecchio Continente che si ritrovò indifesa contro il parassita presente nelle viti, portatrici sane, provenienti dal Nuovo Mondo.
  • Pochissimi vigneti si salvarono, sperduti in alcuni terreni vulcanici o argillosi, in terreni invasi periodicamente dall’acqua o in zone molto nevose e pochi altri resistettero perché capaci di vivere sul loro piede originario. Sono vini originali sopravvissuti, caratterizzati da un carattere molto più forte, nitido e persistente di quelli prodotti con uve innestate.

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“Chi beve solo acqua ha un segreto da nascondere.”
C.Boudelair

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